Sempre
dalla parte
dello studente

Quando si trattava di gridare, erano in prima fila.
Ora che un passo concreto verso la pace è stato compiuto, cala il silenzio.

Mentre i soliti “pacifinti” urlano contro il governo, le università italiane accolgono i ragazzi di Gaza.
Questa è l’Italia che ci piace:
quella che studia, che costruisce, che dà speranza.
Non quella che protesta per partito preso.
Noi siamo da questa parte. Sempre.

In due settimane abbiamo assistito a due occupazioni nei nostri atenei, senza che l’Università intervenisse, nonostante l’appello della ministra Bernini a tutelare il diritto allo studio.
Il silenzio delle istituzioni accademiche pesa: perché un’Università che non garantisce l’accesso alle sue aule viene meno alla sua missione più fondamentale.

Noi crediamo che la solidarietà si esprima in modo diverso: non con slogan gridati, ma con progetti che cambiano le vite.
Come i corridoi umanitari promossi dal Governo, che permettono a giovani palestinesi di studiare in Italia.
È questo il modo più serio di sostenere chi soffre: con opportunità, non con occupazioni.

Anche dopo l’accordo di pace, le manifestazioni continuano, spesso con slogan contro chi ha opinioni diverse.
Non staremo in silenzio.
Non è impedendo agli studenti di frequentare i propri atenei che si difende il diritto allo studio.
Liberiamo gli Atenei da chi li trasforma in teatri politici.

#azioneuniversitaria